Cosa è l’Osmosi inversa?
L’osmosi inversa è un processo a membrana semipermeabile, che consente di rimuovere dall'acqua la quasi totalità delle sostanze in essa presenti, sia sospese che disciolte.
Nello specifico l’osmosi inversa è quel processo in cui si forza il passaggio delle molecole di solvente dalla soluzione più concentrata alla soluzione meno concentrata, applicando alla soluzione più concentrata una pressione maggiore della pressione osmotica. In pratica, l’osmosi inversa viene realizzata con una membrana che trattiene il soluto da una parte impedendone il passaggio e permettendo di ricavare il solvente puro dall'altra. Questo fenomeno non è spontaneo e richiede il compimento di un lavoro meccanico pari a quello necessario per annullare l’effetto della pressione osmotica.
Tale processo rappresenta la più fine tecnica di filtrazione dell’acqua, in quanto non consiste semplicemente nel superare un ostacolo fisico al passaggio delle molecole (determinato dalle dimensioni dei pori), ma sfrutta la diversa affinità chimica con la membrana, permettendo infatti il solo passaggio delle molecole chimicamente simili all'acqua.
L’osmosi inversa è utilizzata nel trattamento dell’acqua, sia per la desalinizzazione, sia per la rimozione di tracce di fosfati, calcio e metalli pesanti, nonché pesticidi, materiali radioattivi e della maggior parte delle molecole inquinanti. Nel processo di osmosi inversa vengono usate membrane composite, costituite da sottili pellicole (TFC o TFM, Thin Film Composite Membrane). Queste membrane sono semipermeabili e fabbricate principalmente per l’uso nella depurazione delle acque o in sistemi di desalinizzazione, inoltre le membrane utilizzate nell'osmosi sono generalmente fatte in
poliammide, scelta principalmente per la sua permeabilità all'acqua e la relativa impermeabilità alle varie impurità disciolte, inclusi gli ioni salini e altre piccole molecole che non possono essere filtrate.